L’imprenditrice digitale racconta su Instagram di essere in cura da due anni da uno psicoterapeuta e consiglia la terapia focalizzata sul trattamento dei traumi. Un importante invito a rompere il tabù sulla salute mentale. “Chiedere aiuto è fare prevenzione”, spiega Isabel Fernandez, presidente Emdr Italia
Come Michelle Obama, senza paura di far vedere la ferita. E’ stata l’estate della normalità, quella in cui si è usciti allo scoperto mostrando brufoli e cellulite, pancia e rughe, e dopo la body acceptance la nuova sfida potrebbe chiamarsi mental acceptance, ovvero accettare che la mente, proprio come il corpo, ha le sue imperfezioni da accogliere e se necessario da curare. Proprio come una brutta acne.
La prima a parlare apertamente di salute mentale dopo il duro periodo della quarantena è stata l’ex first lady Michelle Obama che attraverso il suo podcast ha raccontato la depressione che l’ha colpita durante il lockdown. Stavolta tocca a Chiara Ferragni che, piaccia o meno, ha dimostrato negli anni di saper anticipare le tendenze, non solamente quelle del fashion system. Con il mezzo del quale è riconosciuta internazionalmente reginetta assoluta, l’imprenditrice digitale ha raccontato su Instagram che da due anni è in cura da uno psichiatra e che recentemente si è avvicinata al metodo psicoterapeutico Emdr, focalizzato sul trattamento dei traumi e delle esperienze emotivamente stressanti.
Il trauma di Chiara Ferragni risale a un anno e mezzo fa quando, come ha spiegato in una storia, “ho perso una persona cara e ho avuto un trauma legato a un ricordo con questa persona. Visto che ricevo migliaia di messaggi da parte di ragazze che hanno subito degli abusi e hanno bisogno di aiuto, volevo consigliare loro la terapia che ho intrapreso io. Anche se nel mio caso il trauma non è legato a un abuso. Da due anni vado dallo psichiatra e penso che sia fondamentale per conoscermi meglio. Prima di partire delle vacanze, ho fatto una prima seduta di terapia Emdr. Si tratta di una terapia che serve a posizionare il trauma in un’altra parte del cervello per cui si sente meno dolore nel ricordare”.
Un intervento, quello di Chiara Ferragni, che è stato particolarmente apprezzato da Isabel Fernandez, presidente associazione Emdr Italia e presidente Emdr Europa: “Chiedere aiuto è un modo di fare prevenzione e sforzarsi andando a risanare le ferite che alcune situazione creano. L’Emdr è mirata proprio su questo, su eventi stressanti o traumatici. Da parte di Chiara Ferragni c’è stata una importante apertura, lei ha descritto molto bene cosa fa la nostra terapia, ovvero togliere la carica emotiva negativa che rimane dopo un trauma e aiutare a riattivare una nostra capacità innata di elaborazione dell’informazione”.
Quando si parla di Chiara Ferragni però è facile cadere nella trappola del giudizio, in quanti avranno stancamente reagito pensando “E allora? Io vado in terapia da anni” o, ancora peggio, “la vastità del niente che ci interessa”, ma la questione in questo caso è più profonda della gara al commento più caustico. Qui si parla di abbattere un tabù importante come quello legato alla salute mentale e di farlo attraverso i mezzi che soprattutto i più giovani riconoscono come più vicini.
Sarebbe bello che per una volta una dichiarazione di Chiara Ferragni non scatenasse una polemica nazionale, come è stato per le recenti affermazioni sulla morte del giovane Willy, come è stato per la visita al museo degli Uffizi, o come è ogni volta che l’imprenditrice digitale condivide con il suo pubblico un’opinione lanciandola in pasto agli odiatori affamati e ai siti di clickbaiting.
Sarebbe bello che in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, fotografato da un allarme lanciato nei giorni scorsi dagli psichiatri riuniti nel Convegno Internazionale sulle tematiche legate al suicidio che parla di un aumento dei disturbi da marzo a oggi con 71 suicidi registrati e 46 tentativi di togliersi la vita – un aumento con ogni probabilità connesso al Covid-19 – la salute mentale venisse difesa a ogni modo. Anche con una storia su Instagram.
“Bisogna tenere presente che a volte succedono cose che sono estranee a noi, come i lutti, gli incidenti, ma anche eventi di vita meno drammatici come la perdita di un lavoro, una separazione, una difficoltà in famiglia, una relazione diventata traumatica o dolorosa – spiega Isabel Fernandez – per tutte queste situazioni che hanno un effetto forte dal punto di vista emotivo è importante poter chiedere aiuto. Altrimenti questi eventi possono continuare ad avere conseguenze a medio e lungo termine e andare a influire sul nostro equilibrio”.
Per chi fosse interessato alla terapia Emdr, Fernandez consiglia di visitare il sito ufficiale emdr.it ricordando che si tratta di una società scientifica di psicoterapeuti formati ed esperti riconosciuta dal ministero della Salute, consigliata dall’Oms e premiata nel 2018 da Mattarella con una onorificenza al merito della Repubblica Italiana in particolare per il lavoro svolto in seguito ai terremoti dell’Aquila e di Amatrice, ma successivamente anche con il crollo del ponte di Genova e ora con il sostegno dei medici e del personale sanitario impegnato nella lotta al Covid. “Il trauma – conclude – è qualcosa di trasversale alla nostra vita, l’aspetto interessante dell’Emdr è che da un lato toglie gli effetti degli eventi traumatici e dall’altro rafforza la persona nelle sue competenze, nella resilienza e nella sua autostima“.
Fonte: Repubblica.it